SOLITUDINE BOHÉMIEN
Simone Liguori
Campania Danza
4 Ottobre
2024
20:30
Teatro Partenio
Via Giuseppe Verdi, 50, 83100 Avellino AV
Cosa hanno in comune La Bohème di Giacomo Puccini, Modernità liquida di Zygmunt Bauman e
Biglietti agli amici di Pier Vittorio Tondelli? Apparentemente sembrano appartenere ad epoche e
mondi diversi, ma ad una lettura più attenta sono tutte opere che esplorano importanti temi sociali
legati alle relazioni umane e alle sfide dell’esistenza. Queste affrontano la precarietà delle relazioni
umane, le tensioni sociali e la ricerca di significato in un mondo in continuo cambiamento,
esplorano le esperienze umane in contesti diversi, ma tutte pongono l’accento sulla fragilità e
sull’adattabilità delle relazioni umane di fronte alle sfide della società moderna.
Un gruppo di giovani artisti bohémien nella Parigi del 1830 costituisce lo sfondo dell’opera di
Puccini, in cui si assiste all’amore giovane e imperfetto di Rodolfo e Mimì, i due protagonisti
dell’opera. Quella che vediamo è l’Europa fin de siècle, che portava il marchio di una civiltà
disillusa, incapace di costruirsi una storia, e di affidare al progresso la propria speranza. La stessa
società che in teatro, di fronte a Bohème, senza esaltazioni ed ubriacature, si concede un attimo di
dignitosa commozione.
In questo contesto ritorna la metafora della liquidità di Bauman, a quasi due decenni di distanza
dalla pubblicazione dell’opera, in cui è descritta la condizione umana attuale: una sorta di zona
liminale, intermedia, transitoria e incompiuta, in cui ognuno di noi vive uno stato di disequilibrio
emotivo, rispetto ad un futuro che appare ignoto e che spinge alla predilezione dell’individualismo.
Tra queste due differenti modalità di comprendere il proprio tempo, accomunate dalla difficoltà di
interpretare il presente, può essere raccontato il dramma collettivo, la solitudine spirituale che
accompagna l’essere umano, sviscerato nel profondo in Biglietti agli amici di Tondelli, un’opera
rapida e immediata che presenta un patto non detto tra i due contraenti del biglietto: ultimi
rimasugli di un legame difficile da rappresentare o raccontare. Perciò queste piccole prose sono i
custodi di legami tra persone mai verbalizzati pienamente, «sagome informali di un filo che tiene
alla lenza chi lo deve ricevere anche se ora residente in capo al mondo».
Solitudine bohèmien sperimenta con la danza tutti quei sentimenti di smarrimento, inadeguatezza,
precarietà che caratterizzano la società contemporanea e che attraversano come un fil rouge le opere
tenute in considerazione. È allo stesso tempo una danza nel tempo, dai quartieri bohemien parigini
agli attuali monolocali in affitto pieni di solitudine, è inquietudine tattile raccontata attraverso
l’esperienza corporea dello smarrimento.
SOLITUDINE BOHÉMIEN
coreografia Simone Liguori
drammaturgia Eirene Campagna e Olimpia Milione
produzione Associazione Campania Danza
direzione artistica Antonella Iannone